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Le truffe nel  mondo del trading online sono diventate sempre più diffuse, risulta quindi utile informarsi e conoscere il loro funzionamento in modo da potersi  difendere ed evitarle.

Il meccanismo con il quale vengono attuate le truffe è simile, ciò che cambia è il mezzo utilizzato; in linea generale riguardano promesse di guadagno facile, sicuro e veloce.

Bisogna, però, sottolineare che la regola primaria di ogni investimento è che non esistono attività finanziarie senza rischio.

Per portare a termine una truffa vengono utilizzati differenti strumenti, i più banali sono i banner online, finte telefonate, mail o anche finte piattaforme di trading. 

Le truffe più comuni sono quelle legate al Forex e alle criptovalute.

 

Truffe Forex

Il Forex (Foreign Exchange) è un mercato finanziario decentralizzato e rappresenta l’ambiente regolamentato in cui gli investitori comprano e vendono coppie di valute.

Questo mercato è accessibile dagli investitori di ogni parte del mondo in quanto non possiede una sede fisica; inoltre non è supervisionato da una singola istituzione, ma ogni territorio ha la sua autorità di regolamentazione che si occupa di applicare sia le regole finanziarie universali sia le leggi del proprio paese.

Risulta quindi evidente che il forex, per propria natura, è un’attività ad alto rischio e alto rendimento.

Le truffe Forex possono assumere le forme più disparate, alcune ampiamente note e altre più difficili da identificare perché svolte tramite mezzi legittimi. Inoltre, possono provenire da  soggetti  differenti quali i broker, gli affiliati, i consulenti di investimento o persino dai “guru” del trading.

I truffatori conoscono perfettamente quali sono le difficoltà cui i trader vanno incontro, ed è proprio su quelle che puntano; ad esempio, una delle più grandi sfide è quella di identificare per tempo le migliori opportunità di trading sul mercato. Per questa ragione, qualsiasi promozione di software o di una società che affermi di avere un sistema di trading in grado di proteggere dal rischio di perdite è una truffa e dovrebbe essere evitata del tutto.

Fra le tipologie di truffe possiamo anche trovare la vendita di falsi segnali di trading:

Idee commerciali, informazioni esclusive o suggerimenti  vengono venduti direttamente agli investitori applicando una tariffa; si tratta però, in realtà, di informazioni  false o non utili.

I trader che non hanno abbastanza tempo per dirigere il proprio account o non hanno la sufficiente esperienza per essere attivi e performanti possono appoggiarsi a terzi per farsi gestire l’account; bisogna però prestare attenzione in quanto coloro che prendono in gestione gli account spesso se ne approfittano inscenando truffe e svuotando i conti.

Alcune truffe forex sono messe in atto dagli stessi broker, che manipolano le piattaforme di trading affinché siano sempre a svantaggio dei trader o attirano gli investitori con promozioni, nascondendo termini e condizioni troppo rigorose o addirittura irraggiungibili.

Generalmente, dopo un primo versamento si riceveranno buone notizie: il proprio investimento sta andando bene e sarà possibile verificarne l’andamento direttamente sulla piattaforma creata ad hoc. Sarà quindi proposto di investire ancora o in alternativa di aspettare per vedere crescere ulteriormente  i propri rendimenti.

Nel momento in cui il trader richiederà un prelievo, ci potrebbero essere  diversi scenari:

  1.   sarà concesso, ma solo nel caso in cui la richiesta sia molto bassa;
  2.   la piattaforma chiuderà all’improvviso;
  3.   il prelievo sarà bloccato

Potrà essere richiesto di pagare in anticipo l’imposta del 26%, oppure delle commissioni previste dalla banca per lo sblocco dell’operazione. È però importante sapere che le imposte si pagano al fisco italiano: un cittadino residente fiscalmente in Italia dovrà pagare le imposte tramite la propria Dichiarazione dei Redditi direttamente al fisco italiano.

 

Truffe Crypto

La nuova frontiera è la truffa del trading di criptovalute, con la quale si promettono guadagni importanti su Bitcoin e affini. Le truffe vengono realizzate con l’uso di siti web e app fasulli, con le classiche e-mail truffa, oppure con dei falsi aggiornamenti su Twitter. 

Inoltre esistono i robot crypto, i quali vengono sponsorizzati come software con il quale fare trading automatico, che promettono agli investitori di ottenere somme molto alte, con sforzo  pari a zero. 

 

Cosa fare di fronte ad una Truffa

Per avere la certezza che il broker al quale ci si sta affidando non sia coinvolto in una truffa, può essere utile conoscere alcuni requisiti che i broker dovrebbero rispettare.

Innanzitutto è importante dire che le società di trading che agiscono legalmente sono autorizzate dalle autorità che vigilano sui mercati finanziari, sia a livello nazionale sia internazionale. 

I broker autorizzati sono, dunque, regolamentati e possiedono determinate licenze, al contrario, le società che non sono autorizzate non possiedono alcun tipo di licenze.

Spesso, però, capita anche che alcune società in possesso di licenza commettano degli illeciti. 

In linea generale, una piattaforma di trading può considerarsi affidabile se compare negli elenchi delle autorità garanti, sulla base della nazione nella quale il broker ha sede. Se non la si trova, si tratterà quasi sicuramente di una società fantasma.

Tra le autorità più famose che operano sui mercati, si annoverano:

  • Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia;
  • Cyprus Securities and Exchange Commission (CySEC) a Cipro;
  • European Securities and Markets Authority (ESMA) in Europa;
  • Financial Conduct Authority (FCA) nel Regno Unito;
  • Securities and Exchange Commission (SEC) negli Stati Uniti d’America;
  • Australian Securities and Investments Commission (ASIC) in Australia;
  • Financial Services Agency (FSA) in Giappone.

Nel nostro Paese, oltre a prestare la massima attenzione alla presenza di contatti e informazioni sul sito della piattaforma, alla struttura del sito, alla ricerca di recensioni online, è bene considerare i suggerimenti della CONSOB. 

Nello specifico, una società di trading che sia in regola con la normativa europea:

  • Non può permettere le opzioni binarie per trader retail;
  • Può permettere una leva finanziaria massima di 30:1;
  • Deve mostrare avvisi di rischio con la percentuale di clienti che hanno perso soldi negli ultimi 12 mesi;
  • Deve distinguere tra clienti retail e professionisti.

Un altro consiglio è quello di diffidare della locazione della sede fiscale della piattaforma, specie se si trova in paradisi fiscali come le Isole Marshall, Saint Kitt e Nevis, Saint Vincent and Grenadines

Nel caso in cui ci si trovasse davvero di fronte ad una truffa non si è obbligati a dichiarare il conto. Così facendo però si perderà la possibilità di recuperare le eventuali minusvalenze. 

Potrebbe, quindi, risultare comunque utile dichiarare il conto in modo da riportare queste minusvalenze in dichiarazione in un’ottica continuativa dell’attività di trading (con altri broker) per poter compensare con le prossime plusvalenze.       

 

Tasse Trading non offre assistenza in caso di truffe derivanti dal trading online. Vi invitiamo a prestare la massima attenzione.