La Direttiva DAC8 rappresenta un importante passo avanti dell’Unione Europea nella regolamentazione fiscale delle criptovalute. Estendendo gli obblighi di comunicazione previsti dal Common Reporting Standard (CRS) anche agli exchange crypto e wallet provider, la DAC8 mira a rafforzare la trasparenza e contrastare l’evasione fiscale. Chi possiede criptovalute deve dichiarare le proprie attività nel quadro RW e le eventuali plusvalenze, poiché i controlli saranno sempre più stringenti. Affidarsi a professionisti esperti e strumenti specializzati è essenziale per garantire la conformità fiscale e prevenire sanzioni.
Attenzione alle Truffe nel Trading
Nel trading online, le truffe sono sempre più diffuse. Recentemente, falsi operatori si sono spacciati per rappresentanti di società finanziarie, contattando investitori e chiedendo pagamenti per presunte tasse arretrate. Attenzione! Nessuna azienda privata può riscuotere imposte per conto dello Stato.
📌 Tipologie di truffe più comuni:
1️⃣ Falsi incaricati del Fisco:
Fingono di riscuotere tasse su conti trading.
Minacciano sanzioni per chi non paga subito.
Usano email, chiamate o messaggi non ufficiali.
2️⃣ Broker fraudolenti che bloccano i prelievi:
Rifiutano il ritiro dei fondi investiti.
Chiedono depositi aggiuntivi per “sbloccare” il denaro.
Promettono rendimenti garantiti (irrealistici).
3️⃣ Truffe su criptovalute e CFD:
Exchange non regolamentati che spariscono dopo i depositi.
Schemi Ponzi su ICO inesistenti.
Spread nascosti e condizioni opache nei CFD.
📌 Come proteggersi?
✔ Non effettuare pagamenti richiesti da terzi per tasse o prelievi.
✔ Verificare che il broker sia regolamentato da enti come Consob.
✔ Controllare condizioni di prelievo e spread prima di investire.
✔ Segnalare truffe sospette alle autorità competenti.
🚨 Attenzione! Circolano truffatori come Alexander Vali Lohmus, che offre falsi servizi di recupero perdite da trading. Diffida da chi promette di recuperare il tuo denaro facilmente.
Per una gestione fiscale sicura e legale, affidati a professionisti certificati.
Trading212 in Italia
Trading212 è un broker online molto popolare in Italia, che consente di operare su azioni, forex, materie prime e criptovalute. La piattaforma è intuitiva e offre strumenti avanzati di analisi tecnica, oltre a un account demo gratuito per testare strategie di trading. Tra i vantaggi principali ci sono spread competitivi, accesso a CFD, e l’opzione della leva finanziaria, che può amplificare i guadagni ma anche i rischi. Il conto Trading212 deve essere dichiarato ai fini fiscali, per cui è consigliabile rivolgersi a esperti come Tasse Trading per la gestione della dichiarazione.
Novità in materia di criptovalute contenute nella Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022)
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una nuova fiscalità per le criptovalute, stabilendo che le plusvalenze superiori a 2.000€ sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%. Viene inoltre chiarito che gli scambi cripto-cripto non sono soggetti a tassazione, mentre la conversione in euro o altre valute fiat è fiscalmente rilevante. Per chi non ha dichiarato le proprie cripto-attività, è prevista una sanatoria: 0,5% annuo per la sola omessa dichiarazione. 4% complessivo (3,5% di imposta + 0,5% di sanzione) per chi ha realizzato plusvalenze. Il monitoraggio fiscale diventa obbligatorio, con il contribuente tenuto a documentare il valore d’acquisto delle criptovalute, altrimenti considerato pari a zero ai fini del calcolo delle imposte.
Guida alla dichiarazione: omessa o tardiva
La dichiarazione del conto trading è obbligatoria ogni anno e va presentata nei termini previsti. Se trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza, è considerata tardiva e soggetta a una sanzione di €250, riducibile a €25 con il ravvedimento operoso. Se superato questo limite, diventa omessa, con sanzioni dal 120% al 240% delle imposte dovute (minimo €250). Non è possibile sanare spontaneamente un’omessa dichiarazione. È possibile invece correggere errori con una dichiarazione integrativa entro quattro anni. I conti trading esteri, gli exchange e i wallet di criptovalute devono sempre essere dichiarati, anche senza prelievi o con minusvalenze.
Fiscalità di eToro
Un conto trading estero come eToro deve essere sempre dichiarato nel Modello Redditi Persone Fisiche.
📌 Principali imposte applicabili:
✔ 26% su azioni, CFD, forex, valute, opzioni e futures.
✔ 26% su dividendi, interessi, cedole ed ETF armonizzati.
✔ 23%-43% su ETF non armonizzati, in base allo scaglione IRPEF.
✔ 0,2% di IVAFE sul valore del conto.
📌 Obblighi dichiarativi:
✔ Quadro RW per conti esteri, anche non movimentati.
✔ Dichiarazione obbligatoria anche in caso di minusvalenza (per compensazione nei 4 anni successivi).
✔ Criptovalute: tassate al 26% sulle plusvalenze se la giacenza supera €51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi.
📌 Scadenze fiscali:
✔ 30 giugno → prima scadenza pagamento imposte.
✔ 31 luglio → pagamento con maggiorazione dello 0,40%.
✔ 30 settembre → invio dichiarazione Modello Redditi 2024.
✔ 30 novembre → scadenza dichiarazione dei redditi.
⚠ Attenzione: i CAF e i commercialisti potrebbero non essere specializzati nella fiscalità del trading online. È necessario elaborare tutti i trade con il cambio della Banca d’Italia per il calcolo corretto.
Dichiarazione e tasse sulle criptovalute
Dal 1° gennaio 2023, la tassazione delle criptovalute in Italia ha subito importanti cambiamenti con l’approvazione della Legge di Bilancio n. 197/2022.
📌 Obblighi fiscali:
✔ Dichiarazione nel quadro RW → tutte le criptovalute detenute vanno dichiarate, indipendentemente dalla modalità di conservazione (wallet fisico, decentralizzato o exchange estero).
✔ Imposta IVAFE → dal 2023, le cripto detenute all’estero sono soggette a IVAFE.
✔ Plusvalenze tassate al 26% → sopra la soglia di 2.000€ annui (precedentemente 51.645,69€).
📌 Novità principali:
✔ Scambi cripto-cripto → non tassabili se tra asset con stesse caratteristiche e funzioni.
✔ Detenzione e vendita → tassabili solo le conversioni in valuta fiat (es. euro, dollaro).
✔ Sanatoria → possibile regolarizzare posizioni non dichiarate versando 0,5% annuo sulle attività non dichiarate o 4% sulle plusvalenze non segnalate.
⚠ Sanzioni per mancata dichiarazione:
❌ Da 120% a 240% delle imposte non pagate.
❌ Sanzione fissa di 250€ per infedele dichiarazione.
❌ Sanzione dal 3% al 15% del valore delle criptovalute non dichiarate nel quadro RW.