Investimenti Value o Growth?

Maggio 6, 2023

 

Non esiste una strategia che sia più probabile di farvi guadagnare più di un’altra. Tuttavia, ci sono alcune condizioni e contesti in cui alcune strategie hanno maggiori probabilità di prosperare. In questo capitolo, verranno esaminate le condizioni e le strategie di entrambi gli approcci di investimento, il value investing e il growth investing.

Per comprendere il value investing, è impossibile non fare riferimento a due figure chiave: Warren Buffett e Benjamin Graham. Buffett, uno dei più grandi investitori della storia, attribuisce gran parte del suo successo alla lettura di un solo libro all’età di 20 anni, “L’investitore intelligente” di Benjamin Graham, spesso chiamato il padre del value investing. Graham pubblicò il suo libro nel 1949, incentrato su un tema principale: la ricerca di azioni sottovalutate ma in grado di generare guadagni a lungo termine.

Per capire cosa si intende per “sottovalutate”, bisogna fare un confronto con le azioni di crescita (growth stocks). Con entrambi gli approcci, si fanno delle ipotesi sul futuro, ma per quanto riguarda la valutazione, nel value investing si valuta il presente, mentre nel growth investing si sconta il futuro.

La tecnica di valutazione più comune nel value investing è una derivazione del rapporto prezzo-valore contabile (price-to-book value). Il prezzo è semplicemente il prezzo attuale dell’azione. Il valore contabile, invece, deriva da un calcolo matematico che corrisponde approssimativamente agli attivi totali meno le passività totali, ovvero la quota di capitale degli azionisti, nota anche come valore netto di realizzo (net asset value o NAV).

Quindi, se il prezzo è ben al di sopra del valore contabile per azione, il mercato sta dicendo che l’azienda sta generando buoni profitti e gli investitori sono fiduciosi che continuerà a farlo. Ma qual è il giusto rapporto prezzo-valore contabile per un’azione? Per un value investor, questa è la domanda fondamentale. In sintesi, il value investing consiste nell’acquistare azioni di aziende economiche, redditizie e con buone prospettive a lungo termine, e mantenerle nel proprio portafoglio.

Tuttavia, nella realtà, al di fuori delle grandi crisi, raramente il mercato trascura un’azienda con fondamentali apparentemente solidi. Spesso, un’azione è economica per un motivo, e il value investing richiede un certo grado di spirito controcorrente per sostenere un’idea che va contro il consenso generale. È fondamentale capire perché un’azienda è caduta in disgrazia, che può essere dovuto a fondamentali micro o macro, e individuare un catalizzatore sottovalutato per un cambiamento.

Un altro concetto fondamentale nel value investing è il cosiddetto “margine di sicurezza”. Acquistando un’azione a una valutazione molto bassa, idealmente al di sotto del valore contabile, lo sconto offre una sorta di cuscino mentre si attende il miglioramento dei fondamentali. In termini molto semplici, Benjamin Graham paragonava questo concetto all’acquisto di 1 dollaro per 50 centesimi. Anche Buffett ha spesso citato questo principio come la pietra angolare del suo investimento.

Un altro elemento importante nel value investing sono i “moat”, ovvero vantaggi durevoli che rendono un’azienda meno vulnerabile alle minacce della concorrenza. Essi contribuiscono ad aumentare il margine di sicurezza nel possedere un’azione, come ad esempio i brevetti o il riconoscimento del marchio, come nel caso di Coca-Cola o Disney. Questo concetto si avvicina allo stile di investimento “quality”, che verrà discusso in seguito.

Per quanto riguarda il growth investing, come suggerisce il nome, si tratta di investire in aziende in rapida crescita. A differenza del value investing, nel growth investing si guardano agli utili di anni futuri. In sostanza, non importa quanto valga un’azienda sulla base del valore contabile o degli utili attuali, ciò che conta è quanto l’azienda varrà tra cinque o dieci anni, scontando poi tale valore al presente.

È importante notare che le azioni di crescita sono considerate “attività di lunga durata” e sono molto sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, proprio come un’obbligazione a lunga scadenza il cui valore è principalmente derivato dal futuro lontano. Questo perché gli investitori valutano queste aziende in base alle previsioni di crescita molto distanti nel tempo, e anche una modesta variazione di queste variabili può avere un impatto significativo sul calcolo del valore attuale quando composto per molti anni.

Durante periodi di tassi di interesse in calo, come nel decennio successivo alla grande crisi finanziaria, le azioni di crescita hanno avuto un’impennata e hanno ampiamente superato quelle di valore. Tuttavia, bisogna tenere a mente che durante periodi di inflazione e tassi di interesse crescenti, le azioni di crescita possono apparire più costose.

Nel valutare le azioni di crescita, la storia dell’azienda diventa una parte fondamentale della valutazione tanto quanto qualsiasi altro elemento. Ci sono casi in cui il valore viene ignorato perché la prospettiva di crescita è così positiva. Ad esempio, durante la pandemia del 2020, Zoom Video Communications ha raggiunto brevemente un picco di 474 volte gli utili futuri, con il prezzo delle azioni già aumentato del 200% dall’inizio dell’anno fino a quel punto in giugno.

In conclusione, entrambe le tecniche di investimento funzionano e si consiglia di dedicare del tempo all’osservazione dell’andamento delle azioni di entrambi i gruppi. Scegliere un’azione di crescita e una di valore, decidere l’ambiente in cui ci si trova e vedere quale delle due si comporta meglio. Quindi, verificare se la scelta è stata corretta.

Peer-to-peer lending: Caratteristiche e diversificazione del portafoglio

Maggio 4, 2023

Introduzione

Il peer-to-peer lending (P2P lending) è una forma di investimento alternativo che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni grazie alla sua facilità d’uso, alle potenziali opportunità di rendimento e alla diversificazione del portafoglio che offre. In questo articolo, esploreremo in profondità il concetto di peer-to-peer lending, le sue caratteristiche principali, come può essere utile per diversificare il portafoglio e i tipi di redditi che può generare.

  1. Cos’è il peer-to-peer lending?

Il peer-to-peer lending è un sistema di finanziamento che mette in contatto diretto investitori e richiedenti di prestiti, senza l’intermediazione delle banche o di altre istituzioni finanziarie. Si tratta di una forma di investimento alternativo che si basa su piattaforme online, dove gli investitori possono prestare denaro a privati o imprese in cambio di interessi. Questo modello consente di bypassare le banche tradizionali, riducendo i costi e le commissioni e offrendo rendimenti potenzialmente più elevati agli investitori.

  1. Caratteristiche del peer-to-peer lending

Le principali caratteristiche del peer-to-peer lending sono:

  • Accessibilità: Le piattaforme di P2P lending sono accessibili a investitori di tutti i livelli, con investimenti minimi che possono partire da poche decine di euro.
  • Rendimenti potenzialmente elevati: Grazie alla riduzione dei costi di intermediazione, il peer-to-peer lending può offrire rendimenti interessanti, spesso superiori a quelli offerti dai prodotti finanziari tradizionali.
  • Diversificazione del portafoglio: Investendo in prestiti peer-to-peer, gli investitori possono diversificare il loro portafoglio, riducendo il rischio complessivo e aumentando le potenziali opportunità di rendimento.
  • Liquidità variabile: A seconda della piattaforma e del tipo di prestito, la liquidità degli investimenti in P2P lending può variare. Mentre alcuni prestiti offrono la possibilità di rivenderli sul mercato secondario, altri possono richiedere un impegno per tutta la durata del prestito.
  1. Diversificazione del portafoglio attraverso il peer-to-peer lending

Investire in prestiti peer-to-peer può essere un’ottima strategia per diversificare il portafoglio di un investitore. La diversificazione è fondamentale per ridurre il rischio e aumentare le opportunità di rendimento, e il peer-to-peer lending offre diversi vantaggi in questo senso:

  • Esposizione a diversi settori e aree geografiche: Investendo in prestiti peer-to-peer, è possibile ottenere esposizione a diversi settori e aree geografiche, riducendo la dipendenza da un singolo mercato o settore.
  • Correlazione ridotta con altri asset: Gli investimenti in P2P lending tendono ad avere una correlazione ridotta con altri asset finanziari, come azioni e obbligazioni, il che può contribuire a ridurre la volatilità del portafoglio complessivo e a migliorare i rendimenti nel lungo termine.
  • Diversificazione del rischio di credito: Investendo in una varietà di prestiti con diversi profili di rischio e durate, gli investitori possono ridurre il rischio di credito associato ai singoli prestiti. Molti investitori scelgono di investire piccole somme in numerosi prestiti, distribuendo così il rischio su un ampio spettro di prestiti.
  1. Tipi di redditi generati dal peer-to-peer lending

Il peer-to-peer lending può generare diversi tipi di redditi per gli investitori, tra cui:

  • Interessi: La maggior parte dei redditi generati dal P2P lending proviene dagli interessi pagati dai richiedenti di prestiti. Gli investitori ricevono pagamenti periodici di interessi durante la durata del prestito, il che può fornire un flusso di reddito costante.
  • Capital gain: In alcuni casi, gli investitori possono realizzare un guadagno in capitale vendendo i loro investimenti in prestiti peer-to-peer sul mercato secondario a un prezzo superiore a quello pagato inizialmente. Tuttavia, questo tipo di reddito è meno comune e dipende dalle condizioni del mercato secondario e dalla domanda di prestiti specifici.
  • Recupero crediti: Se un prestito diventa inadempiente, la piattaforma di P2P lending potrebbe intraprendere azioni di recupero crediti per recuperare il denaro prestato. Se il recupero ha successo, gli investitori possono ricevere una parte del denaro recuperato, anche se questo tipo di reddito è generalmente incerto e non garantito.

Conclusione

Il peer-to-peer lending è una forma di investimento alternativo che offre diverse opportunità di rendimento e una diversificazione del portafoglio. Grazie alle sue caratteristiche uniche, il P2P lending può essere un’aggiunta interessante al portafoglio di un investitore, consentendo l’accesso a diversi settori, aree geografiche e profili di rischio.

Tuttavia, è importante ricordare che il peer-to-peer lending comporta anche dei rischi, come il rischio di credito e la liquidità variabile, ed è quindi fondamentale fare una ricerca approfondita e comprendere le dinamiche di questo tipo di investimento prima di procedere. Inoltre, gli investitori dovrebbero valutare attentamente il loro profilo di rischio e gli obiettivi di investimento per determinare se il P2P lending è una buona opzione per il loro portafoglio.

Lettera compliance 2019

Marzo 9, 2023

Hai ricevuto una lettera dall’Agenzia Entrate che menziona “anomalie dichiarazione dei redditi 2019”?

 

Negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere ai contribuenti fiscalmente residenti in Italia, per far presente di alcune anomalie nella Dichiarazione dei Redditi per l’anno d’imposta 2019.

Con lo scambio automatico di Informazioni il Fisco Italiano è a conoscenza di tutti i beni posseduti all’estero e i controllo sono sempre più stringenti.

Cosa dice la lettera di Compliance?

“Gentile Contribuente,
desideriamo informarLa che abbiamo rilevato una possibile anomalia nella Sua dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2019. In particolare, in base ai dati in nostro possesso, ricevuti dalle Amministrazioni fiscali estere, risulta che:
– i conti e le attività finanziarie da Lei detenuti all’estero non sono stati correttamente indicati nel quadro RW, ai fini del monitoraggio fiscale e/o dell’eventuale determinazione dell’IVAFE (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).
– i redditi da Lei percepiti a titolo di interessi, dividendi e altri proventi in relazione alle attività detenute all’estero non sono stati inseriti nei corrispondenti quadri dichiarativi.
Potrà verificare i dati in nostro possesso relativamente alle attività finanziarie e/o ai redditi esteri percepiti nel 2019, posti a base della presente comunicazione, consultando i prospetti informativi disponibili nell’area riservata del sito internet www.agenziaentrate.nov.it, nella sezione «L’Agenzia scrive» del suo Cassetto fiscale.

Come fornire chiarimenti e chiedere informazioni se hai ricevuto una notifica di anomalie per la dichiarazione dei redditi 2019
Se ritiene che la nostra segnalazione non sia corretta, ma dovuta a inesattezze nelle informazioni pervenute dalle Amministrazioni fiscali estere oppure se ha già assolto gli obblighi dichiarativi (ad esempio per il tramite di una banca o di altro operatore finanziario italiano), La invitiamo a fornire chiarimenti e idonea documentazione, utilizzando il canale di assistenza CIVIS nella Sua Area riservata sul sito de11’Agenzia delle entrate, che consente di trasmettere i documenti in formato elettronico, con attestazione di ricevuta.

Come regolarizzare dopo una lettera di Compliance per il proprio conto trading estero
Se ritiene, invece, che le nostre informazioni siano corrette, può regolarizzare la Sua posizione mediante il ravvedimento operoso, beneficiando così della riduzione delle sanzioni.
La regolarizzazione spontanea della Sua posizione Le eviterà i relativi controlli da parte de11’Amininistrazione finanziaria. In tale sede, in caso di attività estere non indicate nel quadro RW e detenute in Stati o territori a fiscalità privilegiata, Lei avrà l’onere di dimostrare che le stesse non si sono costituite mediante redditi sottratti a tassazione.”

A tal fine sono riportate le indicazioni per presentare il ravvedimento operoso e le indicazioni per compilare la dichiarazione integrativa e risolvere le anomalie.

Se non si provvede a regolarizzare la posizione o, in alternativa, a fornire chiarimenti che giustifichino l’anomalia, l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere all’avvio di un controllo.

Il team di Tasse Trading è lieto di aiutarti a regolarizzare o a fornire chiarimenti all’Agenzia Entrate per risolvere l’anomalia per la dichiarazione dei redditi 2019. Contattaci al più presto!

Come si presentano le lettere di contestazione dopo la lettera di compliance?

 

L’agenzia entrate riceve dai broker esteri alcune informazioni ma non effettua un’elaborazione fiscale. Ad esempio alla voce proventi lordi viene inserito un valore che non è la sua plusvalenza ma la somma di tutti i corrispettivi delle operazioni effettuate (che noi indichiamo nella riga RT21 e RT22).

Spesso accade che il totale dei corrispettivi e dei costi risulta molto più elevato rispetto al valore del conto. Questo è normale poiché lo stesso capitale può essere stato utilizzato per più operazioni di acquisto/vendita.

RT21: Totale corrispettivi → somma dei ricavi di tutte le operazioni effettuate

RT22: Totale costi → somma dei costi di tutte le operazioni effettuate

RT23: plusvalenza o minusvalenza effettiva

Inoltre loro ipotizzano che il conto sia tutto in GBP, perché IB aveva sede in UK e quindi vi sono importanti differenze sui cambi.

Come si effettua il ravvedimento operoso dopo aver ricevuta la lettera di compliance per il conto trading estero?

La dichiarazione integrativa deve essere presentata esclusivamente con Modello Redditi Persone Fisiche 2019:

Presentazione dichiarazione integrativa + maggiori imposte (sanzioni ridotte)

In essa devono essere inseriti, oltre ai redditi, oneri e crediti già indicati nella dichiarazione originaria (che non richiedono alcuna modifica), gli investimenti e le attività di natura finanziaria detenuti all’estero e/o i redditi di fonte estera segnalati con la presente comunicazione. In particolare, gli investimenti e le attività finanziarie detenuti all’estero dovranno essere indicati nel quadro RW, mentre i redditi di fonte estera percepiti nel corso del 2017 a titolo di interessi, dividendi e altri proventi in relazione alle predette attività estere, dovranno essere dichiarati nei corrispondenti quadri (RL, RM ed RT) del modello dichiarativo.

Contestualmente alla presentazione della dichiarazione integrativa, dovranno essere versate le eventuali maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni ridotte in funzione della tempestività con cui sarà effettuata la
regolarizzazione, come previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n.472 (ravvedimento operoso).

Hai ricevuto una lettera di Compliance per il tuo conto trading estero e vuoi calcolare il ravvedimento operoso per regolarizzare la tua posizione ? Contatta i nostri professionisti!

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Redditi di capitale

Marzo 4, 2023

Il trading online è una forma popolare di investimento che offre l’opportunità di ottenere guadagni dal proprio computer o dispositivo mobile. Tuttavia, le attività di trading online sono soggette a normative fiscali specifiche in Italia e la dichiarazione dei redditi derivanti da queste attività può essere complessa. In questo articolo, esploreremo il trattamento fiscale dei redditi di capitale in Italia per quanto riguarda il trading online e come la società Tasse Trading può aiutare a gestire la dichiarazione fiscale in modo efficiente.

In Italia, i redditi derivanti da attività di trading online sono considerati redditi diversi, o redditi di capitale. Entrambi sono soggetti a tassazione. La tassazione dei redditi di capitale viene calcolata sulla base delle cedole, dei dividendi e interessi, oltre alle plusvalenze derivanti da ETF armonizzati. L’imposta sui redditi di capitale è una imposta sostitutiva ed è pari al 26%.

È importante notare che i redditi di capitale sono considerati redditi passivi e non sono soggetti a contributi previdenziali o assistenziali. Tuttavia, i redditi di capitale sono soggetti a tassazione e devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi annuale.

Per i trader online, la gestione della dichiarazione dei redditi può essere complessa. È importante tenere traccia di tutte le transazioni effettuate, dei costi e delle spese sostenute e dei guadagni e delle perdite generati. La società Tasse Trading può aiutare a gestire la dichiarazione fiscale in modo efficiente, fornendo servizi di consulenza fiscale personalizzati e assistenza nella compilazione e presentazione della dichiarazione dei redditi.

Tasse Trading è una società specializzata nella elaborazione fiscale per i trader online in Italia. Tramite i suoi professionisti, la società offre servizi di consulenza fiscale personalizzati e assistenza nella compilazione e presentazione della dichiarazione dei redditi. Inoltre, Tasse Trading fornisce report dettagliati sulle attività di trading e supporto nella gestione dei documenti fiscali.

MetaTrader: MT4, MT5 per i CFD

Marzo 4, 2023

Metatrader è una delle piattaforme di trading online più popolari al mondo, utilizzata da milioni di trader in tutto il globo. In Italia, come in molti altri paesi, le attività di trading online sono soggette a normative fiscali specifiche. In questo articolo, esploreremo l’uso di Metatrader in Italia, l’importanza di dichiarare il conto trading e le implicazioni fiscali relative ai contratti per differenza (CFD).

Metatrader tramite le due piattaforme MT4 e MT5 offre ai trader una vasta gamma di strumenti per negoziare i mercati finanziari, tra cui valute, azioni, materie prime e indici. La piattaforma supporta anche la negoziazione di contratti per differenza (CFD), uno strumento finanziario che consente di speculare sulle variazioni di prezzo degli asset sottostanti senza possederli fisicamente.

In Italia, i contratti per differenza sono soggetti a normative specifiche. In particolare, i guadagni derivanti dalla negoziazione di CFD sono soggetti a tassazione e devono essere dichiarati nella propria dichiarazione dei redditi annuale. I guadagni sono soggetti ad un’imposta sulle plusvalenze, ovvero una tassa sulle somme ottenute dalla vendita di strumenti finanziari.

L’imposta sulle plusvalenze in Italia varia in base alla durata della detenzione degli strumenti finanziari. L’imposta sulle plusvalenze per i CFD tradati tramite i broker che utilizzano Metatrader è del 26%.

È importante notare che i trader che utilizzano Metatrader in Italia devono seguire le regole fiscali stabilite dallo Stato italiano. Ciò significa che i guadagni derivanti dalle attività di trading, inclusi quelli ottenuti dalla negoziazione di CFD, devono essere dichiarati nella propria dichiarazione dei redditi annuale.

Per dichiarare correttamente i guadagni ottenuti dalla negoziazione di CFD, i trader devono tenere traccia delle operazioni effettuate, dei costi e delle commissioni pagate e dei guadagni e delle perdite generati. Metatrader offre strumenti e report dettagliati per gestire e monitorare le attività di trading, ma è importante mantenere una buona organizzazione dei documenti e delle informazioni relative alle attività di trading.

Inoltre, è importante scegliere il tipo di conto CFD che si intende utilizzare su Metatrader. Ci sono diverse opzioni disponibili, tra cui conti standard e conti a margine. I conti a margine consentono ai trader di negoziare su una quantità di fondi maggiore di quella effettivamente depositata sul conto. Tuttavia, i conti a margine possono comportare un rischio maggiore di perdite e richiedono una maggiore attenzione nella gestione del capitale.

In Italia, è importante scegliere un broker regolamentato dalla Consob, ovvero la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa. La Consob è l’autorità che regola gli intermediari di attività finanziarie in Italia.

TradeStation in Italia

Marzo 4, 2023

Tradestation
Come si fa la dichiarazione Tradestation Italia?

Tradestation è una piattaforma di trading online che permette agli investitori di negoziare titoli e strumenti finanziari in tempo reale. In Italia, come in molti altri paesi, le attività di trading online sono soggette a normative fiscali specifiche. In questo articolo, esploreremo l’uso di Tradestation in Italia e le implicazioni fiscali relative alla dichiarazione dei guadagni e delle perdite.

Innanzitutto, è importante sottolineare che gli investitori italiani che utilizzano Tradestation devono seguire le regole fiscali stabilite dallo Stato italiano. In particolare, i guadagni derivanti dalle attività di trading devono essere dichiarati nella propria dichiarazione dei redditi annuale.

I guadagni sono soggetti ad un’imposta sulle plusvalenze, ovvero una tassa sulle somme ottenute dalla vendita di strumenti finanziari.

La dichiarazione fiscale dei guadagni e delle perdite generati tramite Tradestation può essere effettuata in diversi modi. In primo luogo, gli investitori possono decidere di gestire la dichiarazione dei redditi da soli, utilizzando il modello F24 per effettuare i pagamenti delle tasse. Questo approccio richiede una buona conoscenza delle normative fiscali e una gestione accurata dei dati relativi alle attività di trading.

Un’altra opzione per la dichiarazione fiscale dei guadagni e delle perdite è quella di affidarsi ad un commercialista o ad un professionista del settore. Questi esperti possono aiutare gli investitori a compilare la dichiarazione dei redditi, a calcolare l’imposta sulle plusvalenze e a gestire gli eventuali adempimenti fiscali.

In ogni caso, è fondamentale mantenere una buona organizzazione dei documenti e delle informazioni relative alle attività di trading su Tradestation. Gli investitori devono tenere traccia delle operazioni effettuate, dei costi e delle commissioni pagate e dei guadagni e delle perdite generati. In questo modo, sarà possibile compilare la dichiarazione dei redditi in modo preciso e completo.

Un altro aspetto importante da considerare è il rispetto delle norme anti-riciclaggio. In Italia, come in molti altri paesi, le attività di trading sono soggette ad una serie di regole per prevenire il riciclaggio di denaro. Gli investitori devono fornire informazioni sulle loro attività finanziarie e sui loro conti bancari, in modo da garantire la trasparenza delle operazioni.

In conclusione, l’uso di Tradestation in Italia richiede una buona conoscenza delle normative fiscali e la capacità di gestire con precisione le attività di trading. La dichiarazione fiscale dei guadagni e delle perdite deve essere effettuata entro la scadenza fiscale.

 

 

IVAFE

Marzo 4, 2023

L’imposta IVAFE è un’imposta indiretta che deve essere pagata dai contribuenti italiani sul valore degli attivi finanziari detenuti all’estero. L’imposta è stata introdotta nel 2012 come parte di un pacchetto di riforme fiscali volto a contrastare l’evasione fiscale e a rafforzare la base imponibile italiana.

L’IVAFE è applicata sui conti correnti bancari e postali, sulle azioni, sui titoli di stato e sui fondi comuni di investimento detenuti all’estero da parte di cittadini italiani. L’imposta è calcolata sulla base di una tassazione del 0,2% del valore degli attivi finanziari detenuti all’estero, con un’imposta minima di 34,20 euro e una massima di 1.000 euro per anno fiscale.

L’introduzione dell’IVAFE ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta all’evasione fiscale in Italia, in quanto ha permesso alle autorità fiscali italiane di monitorare meglio i flussi finanziari all’estero e di individuare eventuali frodi fiscali. L’imposta ha anche aumentato la trasparenza finanziaria dei contribuenti italiani, obbligandoli a dichiarare la presenza di attività finanziarie all’estero.

Il monitoraggio fiscale dell’IVAFE è affidato all’Agenzia delle Entrate, l’organismo governativo italiano che si occupa della riscossione delle imposte. L’Agenzia ha il compito di verificare la corretta applicazione dell’imposta, attraverso il controllo delle dichiarazioni dei contribuenti e delle informazioni fornite dalle autorità fiscali estere.

Per garantire un’efficace applicazione dell’imposta, l’Agenzia delle Entrate ha anche stretto accordi con altre autorità fiscali estere, al fine di scambiare informazioni sui contribuenti che detengono attività finanziarie all’estero. Grazie a questi accordi, le autorità fiscali italiane possono monitorare meglio i flussi finanziari all’estero dei contribuenti italiani e individuare eventuali frodi fiscali.

Il monitoraggio fiscale dell’IVAFE rappresenta un importante strumento per il contrasto all’evasione fiscale in Italia, in quanto permette alle autorità fiscali di verificare la corretta applicazione dell’imposta e di individuare eventuali frodi fiscali. Tuttavia, è importante sottolineare che il monitoraggio fiscale dell’IVAFE non deve essere considerato come l’unico strumento per contrastare l’evasione fiscale, ma come una parte integrante di un sistema fiscale efficace e equo.

L’efficacia del monitoraggio fiscale dell’IVAFE dipende anche dalla collaborazione dei contribuenti italiani, che devono dichiarare in modo corretto e completo le loro attività finanziarie all’estero. È importante ricordare che la mancata dichiarazione dell’IVAFE può comportare sanzioni pecuniarie e penali, oltre al rischio di essere sottoposti a controlli fiscali più approfonditi.

Inoltre, l’IVAFE non deve essere considerata come un’imposta discriminatoria nei confronti dei contribuenti italiani che detengono attività

Trading212 in Italia

Marzo 4, 2023

Trading212 è un broker online molto popolare in Italia, che offre la possibilità di fare trading su una vasta gamma di mercati finanziari, tra cui azioni, materie prime, forex e criptovalute. In questo articolo, parleremo di Trading212 in Italia, esaminando le sue caratteristiche principali, i vantaggi e gli svantaggi, e fornendo informazioni utili per coloro che sono interessati a utilizzarlo.

Caratteristiche di Trading212 in Italia

Trading212 è un broker online molto versatile, che permette di fare trading su numerosi mercati finanziari. Uno dei suoi punti di forza è la sua piattaforma di trading, che è facile da usare e offre una vasta gamma di strumenti di analisi tecnica. Inoltre, Trading212 offre anche un account demo gratuito, che consente ai trader di testare la piattaforma e la propria strategia di trading senza rischiare denaro reale.

Trading212 in Italia offre anche una vasta gamma di strumenti di trading, tra cui CFD (contratti per differenza), che consentono ai trader di speculare sul prezzo di un’attività sottostante, senza possederla fisicamente. Inoltre, Trading212 offre anche la possibilità di fare trading su criptovalute, come Bitcoin, Ethereum e Litecoin, che stanno diventando sempre più popolari tra i trader.

Vantaggi di Trading212 in Italia

Trading212 ha numerosi vantaggi per i trader italiani. Innanzitutto, è un broker online molto affidabile e sicuro, con una regolamentazione da parte delle autorità finanziarie europee. Inoltre, offre una piattaforma di trading intuitiva e facile da usare, che è adatta sia ai trader principianti che a quelli esperti.

Inoltre, Trading212 offre anche spread molto competitivi, che sono tra i più bassi del mercato. Ciò significa che i trader italiani possono guadagnare di più sulle loro operazioni di trading, risparmiando sui costi delle transazioni. Inoltre, Trading212 offre anche leva finanziaria, che consente ai trader di aumentare il loro potenziale di guadagno, anche se è importante ricordare che la leva finanziaria comporta anche un maggiore rischio.

Il conto Trading212 va sempre dichiarato, contatta Tasse Trading per aiutarti a dichiarare il conto Trading212.

Conclusioni

In conclusione, Trading212 è un broker online molto popolare in Italia, che offre la possibilità di fare trading su una vasta gamma di mercati finanziari. La sua piattaforma di trading è facile da usare e offre numerosi strumenti di analisi tecnica, mentre i suoi spread competitivi e la leva finanziaria

Conto Trading Non Dichiarato

Marzo 4, 2023

Il trading online è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, offrendo la possibilità di investire denaro e generare profitti in modo relativamente semplice e veloce. Tuttavia, come ogni attività finanziaria, il trading online è soggetto a normative e regolamentazioni, tra cui l’obbligo di dichiarare le entrate di denaro, l’obbligo di monitoraggio fiscale, e l’obbligo di pagare le imposte sui redditi e l’IVAFE.

In Italia, il conto trading non dichiarato è un problema diffuso tra gli investitori, che spesso trascurano l’obbligo di dichiarare i guadagni realizzati attraverso il trading online. Questo comportamento può portare a conseguenze negative, tra cui sanzioni e multe, e può mettere a rischio la propria reputazione finanziaria.

Il Conto Trading Non Dichiarato Può Essere Sanato?

Esiste una soluzione per coloro che hanno commesso l’errore di non dichiarare il conto in passato: il ravvedimento operoso. Tasse Trading Srl è specializzata nell’assistenza fiscale per i trader online, fornendo una elaborazione fiscale della propria attività di trading, con un calcolo dettagliato di tutte le plusvalenze, minusvalenze, interessi, dividendi, e altre somme utili per la dichiarazione. Viene fornito un Modello Redditi Precompilato Trading e assistenza ai propri clienti nel regolarizzare la propria posizione fiscale, aiutandoli a dichiarare correttamente le entrate e le uscite di denaro e a evitare sanzioni e multe.

Tasse Trading Srl tramite i suoi professionisti offre una vasta gamma di servizi ai propri clienti, tra cui la predisposizione e la presentazione delle dichiarazioni fiscali, l’assistenza nella gestione delle posizioni aperte e chiuse e il supporto nella scelta delle migliori strategie di trading per massimizzare i profitti e minimizzare le tasse.

Inoltre, Tasse Trading Srl può aiutare i propri clienti a ottenere vantaggi fiscali, come strategie per ridurre il carico fiscale.

In sintesi, il conto trading non dichiarato in Italia può portare a conseguenze negative per gli investitori online, ma l’aiuto di Tasse Trading Srl può consentire di regolarizzare la propria posizione fiscale e minimizzare i rischi associati all’attività di trading online. Grazie ai servizi offerti da questa società, gli investitori possono dichiarare correttamente le entrate e le uscite di denaro, ottenere vantaggi fiscali e massimizzare i profitti.

Che cosa fare per sanare il conto trading non dichiarato?

Contatta gratuitamente Tasse Trading tramite la nostra chat o per telefono. Ti aiuteremo a capire come potrai sanare la posizione del tuo conto trading non dichiarato!

Scadenza invio dichiarazione trading 28 febbraio

Febbraio 21, 2023

Che scadenza fiscale c’è il 28 febbraio?

Ultima data per inviare la tua dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate per l’anno fiscale 2021.

Il 28 febbraio 2023 c’è scadenza per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi tardiva all’Agenzia delle Entrate.

Quando si fa trading online bisogna sempre dichiarare il conto trading inserendolo in dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre dell’anno successivo. Ad esempio l’anno 2021 andava dichiarato entro il 30 novembre 2022. Se si perde la scadenza del 30 novembre, l’Agenzia Entrate permette ancora di presentare una dichiarazione tardiva entro 90 giorni, ovvero il 28 febbraio 2023.

Decorsa questa data non è più possibile presentare alcuna dichiarazione (se non si ha presentato Modello Redditi/730).

Scadenza 28 febbraio Dichiarazione Tardiva

Quali scadenze bisogna ricordare se si fa trading?

Riportiamo un esempio:

Se si apre un conto trading estero nel 2021 si dovrà aspettare di terminare l’anno per pensare alla dichiarazione dei redditi. Già a partire da gennaio 2022 ci si può affidare a Tasse Trading per richiedere l’elaborazione fiscale. Si riceverà da Tasse Trading entro 14 giorni lavorativi il Facsimile del Modello Redditi da ricopiare il dichiarazione.

Entro il 30 giugno 2022 si deve consegnare il Facsimile ad un Commercialista, a un CAF oppure autonomamente per trasmetterlo telematicamente all’Agenzia Entrate e pagare le imposte. Se si fa questo entro la prima scadenza (30 giugno) non si pagheranno imposte maggiorate. Viceversa, se si passa alla seconda scadenza per il pagamento delle imposte, quella del 30 luglio si pagheranno le imposte maggiorate dello 0.40%.
Decorsa anche la seconda scadenza si potranno sempre pagare le imposte versando maggiorazioni per il ritardo.

Entro il 30 novembre 2022 si dovrà presentare la dichiarazione dei redditi, se si effettua entro questa data non si pagheranno maggiorazioni. Viceversa dopo il 30 novembre, vengono concessi altri 90 giorni per presentare la dichiarazione dei redditi tardiva pagando una maggiorazione a partire da €25.

E se si perde anche quest’ultima scadenza, ovvero quella del 28 febbraio?

Se ho presentato il 730 o comunque ho fatto la dichiarazione dei redditi (senza inserire i redditi da trading) posso presentare una DICHIARAZIONE DEI REDDITI INTEGRATIVA. Contestualmente alla presentazione della dichiarazione integrativa, dovranno essere versate le eventuali maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni ridotte in funzione della tempestività con cui sarà effettuata la regolarizzazione, come previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n.472 (ravvedimento operoso).

Se invece non ho fatto né il 730 né alcuna dichiarazione non potrò più dichiarare il conto rischiando sanzioni fiscali per omessa dichiarazione dei redditi.

 

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