Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti di investimento passivi che replicano un indice di riferimento (benchmark). Possono avere una replica fisica (acquisto diretto degli asset) o sintetica (tramite derivati). Gli ETF si distinguono in obbligazionari, azionari, smart beta e strutturati (short e leveraged). I principali rischi includono la volatilità del mercato, il prestito titoli e il rischio controparte nei contratti swap. I costi degli ETF sono generalmente bassi, con un TER tra 0,20% e 0,40% annuo. Per la fiscalità degli ETF, è importante conoscere il trattamento delle plusvalenze e la dichiarazione nel Modello Redditi PF.
Cos’è lo stop loss?
Lo stop loss è una strategia di gestione del rischio che consente ai trader di chiudere una posizione automaticamente se il mercato va in direzione opposta alle aspettative, limitando così le perdite. Può essere eseguito manualmente (monitorando il mercato) o automaticamente (impostando un prezzo predefinito per la chiusura).
📌 Tipologie di stop loss:
✔ Stop loss tradizionale: chiusura automatica a un prezzo prestabilito.
✔ Trailing stop loss: si aggiorna dinamicamente seguendo il prezzo, mantenendo una distanza percentuale fissa dal massimo (o minimo) raggiunto.
📌 Esempio di trailing stop loss:
✔ Acquisto a €100, trailing stop loss 5% → il titolo scende sotto €95, la posizione si chiude.
✔ Se il prezzo sale a €120, il nuovo stop loss diventa €114, proteggendo i guadagni.
📌 Vantaggi e svantaggi:
✔ Vantaggi: limita il rischio, evita perdite irreparabili, aiuta a gestire l’emotività nel trading.
✔ Svantaggi: rischio di chiudere la posizione prematuramente prima di una ripresa del mercato.
📌 Aspetto fiscale:
✔ Le perdite generate dallo stop loss possono essere usate per compensare future plusvalenze, riducendo l’impatto fiscale.