False comunicazioni a nome dell’Agenzia delle Entrate
Negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate ha segnalato una nuova truffa che circola via e-mail e PEC, con cui falsi funzionari chiedono pagamenti relativi a investimenti all’estero o presunti controlli fiscali.
Il messaggio, completo di logo, numero di protocollo e firma contraffatta, invita a versare somme di denaro su conti indicati dai truffatori.
L’Agenzia ha chiarito che non invia richieste di pagamento tramite e-mail e non chiede mai dati bancari o credenziali online.
Come riconoscere la truffa
Le e-mail sospette spesso:
richiamano “investimenti o conti all’estero” o “monitoraggio fiscale”;
includono coordinate bancarie e un tono d’urgenza;
riportano firme o timbri falsi;
provengono da indirizzi non ufficiali (diversi da
@agenziaentrate.gov.it).
Se ricevi un messaggio simile, non cliccare link né scaricare allegati e segnalalo subito all’Agenzia delle Entrate o al tuo consulente di fiducia.
Esempio del documento falsificato
Le e-mail truffaldine spesso riportano un documento allegato o un’immagine che appare ufficiale ma contiene elementi contraffatti. Tipici elementi dell’esempio segnalato sono:
Oggetto tecnico (es. “Modalità di attuazione disposizioni relative al monitoraggio fiscale”);
Numero di protocollo falsato e riferimento a pratiche amministrative inesistenti;
Firma contraffatta (presunto direttore dell’Agenzia) e timbro/indicazione di un ufficio territoriale;
Indicazione di un importo dovuto (es. qualche migliaio di euro) e coordinate bancarie dove «versare» la somma;
Testo molto tecnico che richiama “investimenti all’estero” e sollecita pagamento/azione urgente.
L’Agenzia ha confermato che tali comunicazioni sono false e che non richiede pagamenti tramite e-mail.- Di seguito il link per visualizzare il documento: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/avviso-del-4-novembre-20251
Attenzione per chi ha conti trading esteri
Chi gestisce conti o investimenti esteri è particolarmente esposto:
le truffe possono sfruttare riferimenti veri al “monitoraggio fiscale”;
cliccare o pagare importi non dovuti può compromettere la sicurezza dei conti;
dati o accessi rubati possono generare problemi fiscali e dichiarativi.
Cosa fare
Verifica sempre sul sito ufficiale dell’Agenzia o contatta l’ufficio competente.
Non fornire mai dati bancari o personali via e-mail.
Se hai conti trading esteri, controlla eventuali accessi o movimenti sospetti e avvisa il tuo intermediario.
Segnala la truffa: la prevenzione è la prima difesa.
Conclusione
La truffa che sfrutta il nome dell’Agenzia delle Entrate non è un fatto isolato, ma un fenomeno in crescita e sempre più sofisticato. Con l’avviso del 4 novembre 2025 l’AdE segnala una modalità che colpisce investimenti all’estero e può quindi toccare direttamente chi gestisce conti trading esteri.
Per chi ha conti esteri, la posta in gioco è doppia: il rischio di accessi fraudolenti o truffe informatiche e le implicazioni fiscali correlate all’operatività estera. Adottare buone pratiche, mantenere alta l’attenzione e affidarsi a consulenti specializzati è oggi più che mai fondamentale

