Laura Nessun commento

Con la settima lezione di strategia fiscale di conti trading vediamo come risparmiare le imposte sui Redditi di Capitale.

 

Innanzitutto è opportuno precisare quali sono i Redditi di Capitale.

Rientrano in questa categoria tutti i redditi derivanti dalle rendite finanziarie e dai dividendi di partecipazione. I Redditi da Capitale vengono disciplinati dagli articoli 44 e 45 del TUIR, anche se il Fisco non definisce esplicitamente quali sono questi redditi.

Possiamo però classificare i redditi di capitale in queste categorie:

  • INTERESSI e altri proventi derivanti da conti correnti o conti depositi (trading)
  • CEDOLE ovvero interessi di obbligazioni o Titoli di Stato
  • DIVIDENDI, parte dell’utile che viene consegnata da una società ai suoi azionisti
  • ETF ARMONIZZATI, fondi d’investimento conformi alle direttive europee

I Redditi di Capitale ordinariamente vanno a tassazione separata e vengono tassati al 26% e si inseriscono nel quadro RM del Modello Redditi. Non possono essere compensati con le plusvalenze e minusvalenze da strumenti finanziari che vengono inseriti nel quadro RT.

E’ importante prestare attenzione a questa tipologia di redditi poiché può capitare erroneamente di ignorarli. Quando si detiene un conto situato in un paese estero o comunque in Regime Dichiarativo è sempre obbligatorio dichiarare i redditi: anche se il conto chiude con una minusvalenza, ovvero una perdita derivante dalla compravendita di strumenti finanziari, si potrebbero avere dei redditi derivanti dai dividendi o dagli interessi. Spesso accade che si devono versare imposte su queste tipologie di redditi anche a fronte di perdite finanziarie, proprio perché non è mai possibile compensare i Redditi di Capitale (quadro RM, Modello Redditi Persone Fisiche) con i Redditi Diversi (quadro RT, Modello Redditi Persone Fisiche).

Un dividendo di un’azione pertanto non può essere compensato con la minusvalenza dell’azione stessa.

I Redditi di Capitale non possono essere spostati nel quadro RT, ma in alcuni casi potrebbe essere conveniente spostarli nel quadro RL del Modello Redditi Persone Fisiche. In questa lezione vedremo i casi in cui potrebbe essere opportuno effettuare questa modifica.

Ricordiamo sempre che queste lezioni non costituiscono consulenza fiscale.

In questa settima lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come RIDURRE LE IMPOSTE SUI REDDITI DI CAPITALE

 

Questa strategia è valida solo per alcuni Redditi di Capitale ovvero per gli interessi, le cedole e gli ETF Armonizzati.

Non è possibile applicare la strategia ai dividendi, che prevedono una doppia tassazione:

1. la prima nel paese di origine (il 15% è sempre dovuto secondo i Trattati contro la doppia imposizione)

2. in Italia, al 26%

Per interessi ed ETF armonizzati potrebbe convenire optare per una tassazione opzionale, ovvero la tassazione ordinaria. Perché?

A tassazione ordinaria l’aliquota è variabile in base al proprio scaglione di reddito di appartenenza: dal 23% al 43%

Se non si posseggono altri redditi o per redditi inferiori a €15.000 l’aliquota è del 23%, ovvero inferiore rispetto a quella standard del 26%.

Potrebbe essere conveniente optare per la tassazione ordinaria anche nei casi in cui si detengono molte spese, ad esempio mediche, assicurative, di ristrutturazione. Se si hanno queste spese ma non abbastanza redditi per detrarle potrebbe essere conveniente optare per la tassazione ordinaria per sfruttare le detrazioni fiscali.

Se si posseggono molte spese mediche e di ristrutturazione edilizia si possono compensare i redditi di capitale arrivando a diminuire notevolmente o anche azzerando le imposte sui redditi da capitale.

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti