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ATTENZIONE

A PARTIRE DAL 01.01.23 (REDDITI 2024) è CAMBIATA LA NORMATIVA FISCALE PER I CONTI CRIPTOVALUTE.

QUI SI RIPORTANO LE REGOLE RELATIVE ALLA TASSAZIONE DI CRIPTOVALUTE DEI REDDITI 2021 E PRECEDENTI.

PER I REDDITI 2022 SI RIPORTANO QUI  LE  REGOLE (link)

Apriamo la sesta lezione di strategie fiscali di un conto trading. Oggi vediamo come sfruttare le minusvalenze da criptovalute!

Si possono non pagare le tasse? Come evitare di pagare le imposte sulle criptovalute?

Nella lezione precedente, “non pagare imposte sulle criptovalute“, abbiamo visto la situazione in cui alla fine dell’anno si realizzano profitti derivanti dalle monete virtuali. Ma cosa succede se al posto dei profitti abbiamo perdite?

In questa sesta lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come SFRUTTARE LE MINUSVALENZE DA CRIPTOVALUTE

Sia per i profitti che per le perdite da criptovalute si tengono in considerazione e si inseriscono in dichiarazione solo se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro​ per 7 giorni lavorativi consecutivi.

Al di sotto di tale soglia il risultato netto non rientra in dichiarazione.

E’ conveniente in caso di profitti non superare la soglia per non pagare imposte. Invece, nel caso opposto ovvero quando si hanno minusvalenze realizzate da valute potrebbe essere conveniente superare la soglia di €51.645,69 per poterle inserire in dichiarazione dei redditi. Solo inserendole in dichiarazione si potranno poi compensare con le plusvalenze (valutarie e finanziarie) da azioni, opzioni, futures, cfd, forex e altre valute ed eventualmente tenerle per i 4 anni successivi.

Come si pagano le tasse sulle criptovalute?

Ai fini fiscali le criptovalute sono equiparabili alle valute tradizionali, e si dovranno pagare le plusvalenze sulle criptovalute solo se si supererà il limite di €51.645,69 per 7 giorni lavorativi consecutivi.

Per le plusvalenze finanziarie non vi sono limiti.

Il calcolo delle plusvalenze o minusvalenze relative ad operazioni in criptovaluta deve essere fatto (e il risultato deve essere inserito in dichiarazione dei redditi con l’eventuale pagamento delle imposte dovute) solo se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro. Per il calcolo della giacenza complessiva devono essere sommati tutti i controvalori dei depositi e conti intrattenuti anche di valute diverse anche con differenti intermediari o brokers. Superata la soglia di giacenza per 7 giorni lavorativi consecutivi prevista bisogna inserire in dichiarazione la plusvalenza o la minusvalenza realizzata su tutte le operazioni dell’anno solare di riferimento della dichiarazione; se invece non si supera la soglia non bisogna dichiarare la plusvalenza e non si possono utilizzare le eventuali minusvalenze realizzate.

Rimani sempre aggiornato per evitare di pagare tasse sulle criptovalute!

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti