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ATTENZIONE – STRATEGIA VALIDA FINO AL 2022

A PARTIRE DAL 01.01.23 (REDDITI 2022) è CAMBIATA LA NORMATIVA FISCALE PER I CONTI CRIPTOVALUTE.

QUI SI RIPORTANO LE REGOLE RELATIVE ALLA TASSAZIONE DI CRIPTOVALUTE DEI REDDITI 2021 E PRECEDENTI.

PER I REDDITI 2023 SI RIPORTANO QUI LE NUOVE REGOLE (link)

Due lezioni fiscali interamente dedicate alle criptovalute: come non pagare imposte sulle criptovalute in maniera legale?

Le criptovalute sono uno strumento finanziario molto vantaggioso a livello fiscale poiché è possibile e assolutamente legale non pagare imposte sulle plusvalenze da criptovalute (entro determinati limiti).

Normalmente, per quasi tutti gli strumenti finanziari vi è un’aliquota del 26% sulle plusvalenze finanziarie. Ovvero alla fine dell’anno se il conto presenta un profitto (derivante da azioni, opzioni, futures, cfd, forex, ecc.) si deve versare l’imposta del 26%.

Come funziona invece per la tassazione delle criptovalute?

La normativa fiscale italiana non si è ancora adeguata al mondo delle criptovalute pertanto non vi sono ancora norme specifiche. L’agenzia Entrate ha quindi classificato le valute virtuali, ovvero le criptovalute al pari delle valute tradizionali.

La conseguenza di questa decisione che paragona le criptovalute a delle valute tradizionali presuppone che il calcolo delle plusvalenze o minusvalenze relative ad operazioni in criptovalute deve essere fatto (e il risultato deve essere inserito in dichiarazione dei redditi con l’eventuale pagamento delle imposte dovute) solo se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro​ per 7 giorni lavorativi consecutivi

Si dovranno pagare le plusvalenze sulle valute solo se si supererà il limite di €51.645,69. Questa soglia è valida solo per le criptovalute ma non per le plusvalenze finanziarie dove invece non vi sono limiti.

Come si fa a calcolare la giacenza in valuta?

1. Il controvalore in euro delle criptovalute si calcola sulla base del cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento, ossia il cambio del 1° gennaio dell’anno nel quale si verifica la cessione;
2. La soglia di giacenza di euro 51.645,69 riguarda tutti i depositi e conti correnti intrattenuti dal contribuente.

In questa quinta lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come NON PAGARE IMPOSTE SULLE CRIPTOVALUTE

Abbiamo visto che se si mantiene una giacenza di valute inferiore alla soglia di €51.645,69 non si conteggeranno eventuali plusvalenze o minusvalenze in dichiarazione dei redditi.

Se durante l’anno si realizzano profitti sulle criptovalute potrebbe essere utile prestare particolare attenzione alla propria giacenza in valuta.

Allo stesso modo, se il conto presenterà minusvalenze derivanti dalle criptovalute e non si supera la soglia, non verranno conteggiate nella dichiarazione dei redditi e non potranno compensare le altre plusvalenze (derivanti dagli altri strumenti finanziari).

Per quanto concerne le perdite derivanti dalle criptovalute abbiamo individuato un’altra strategia fiscale che vedremo nella prossima lezione

 

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti