Laura Nessun commento

Come trarre vantaggio dalle minusvalenze derivanti da un conto trading? Perché sono così importanti?

In questa lezione si parlerà dell’importanza delle minusvalenze.

Proseguiamo con le nostre strategie fiscali che permettono al trader di ottimizzare la tassazione e dunque comportano un risparmio fiscale. Abbiamo già visto le imposte ci sono e devono sempre essere versate, ma si possono adottare guide che riducono l’impatto fiscale del proprio conto trading.

Le prime tre lezioni della nostra guida fiscale prevedono strategie basate sul bilanciamento di profitti e perdite.

Nella prima lezione, “bilanciare le plusvalenze” abbiamo visto l’importanza di effettuare una fotografia della situazione dei  propri investimenti chiusi e aperti prima della fine dell’anno. In caso di profitti superiori alle perdite, potrebbe essere conveniente chiudere posizioni in minusvalenza per ridurre/azzerare le plusvalenze e non pagare in questo modo tasse per l’anno in chiusura.

Nella seconda lezione, “bilanciare le minusvalenze” abbiamo valutato la situazione opposta alla prima, ovvero la chiusura di posizioni in profitto per ridurre le minusvalenze e quindi protrarre nel tempo la loro scadenza.

In questa terza lezione invece vedremo l’importanza delle minusvalenze e di come sia importante non sottovalutare la scadenza delle minusvalenze per ridurre l’impatto fiscale del proprio conto trading.

Perché sono così importanti le minusvalenze? Devo dichiarare le minusvalenze? Se il conto trading è in perdita devo comunque dichiararlo?

In regime dichiarativo non è obbligatorio dichiarare le minusvalenze, ma se non si inseriscono nel Modello Redditi si perde il vantaggio di poterle compensare con le plusvalenze successive entro 4 anni, per questo motivo è preferibile dichiararle soprattutto in un’ottica di continuità dell’attività di trading. Anche se si decide di non inserire in dichiarazione le minusvalenze, perdendo così la possibilità di poterle compensare con le prossimi plusvalenze, rimane obbligatorio dichiarare il conto (solo se estero) inserendolo nel quadro RW, ai fini del monitoraggio fiscale e del pagamento dell’imposta IVAFE.

Chiariamo i  4 concetti fondamentali:

    1. Le imposte si pagano sulle plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze realizzate.
    2. Per realizzare una plusvalenza o una minusvalenza è necessario chiudere una posizione aperta.
    3. In regime dichiarativo i conteggi vengono effettuati dal 01.01 al 31.12
    4. Per ottimizzare la tassazione è opportuno valutare la propria situazione del portafoglio prima della fine dell’anno.

In questa terza lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come NON PERDERE LE MINUSVALENZE

 

Le MINUSVALENZE durano 4 anni

se correttamente inserite in dichiarazione dei redditi

Non fare scadere le minusvalenze senza utilizzarle

 

Le minusvalenze hanno una durata di 4 anni per poter essere compensate con le plusvalenze. Decorsi questi 4 anni se non utilizzate, scadranno.

Le minusvalenze possono derivare anche da conti in regime amministrato ma solo nei seguenti due casi:

  1. Trasformazione del conto in regime dichiarativo: questo avrà validità a partire dal 01.01 dell’anno successivo
  2. Chiusura del conto in regime amministrato: avrà validità da subito.
Verrà rilasciata dall’Istituto una certificazione (certificazione ai sensi dell’art. 6 comma 5 D.Lgs. 461/97) che attesta le minusvalenze (con relative scadenze) che potranno poi essere inserite in dichiarazione dei redditi per compensare plusvalenze in regime dichiarativo. Solo con questa certificazione ufficiale è possibile utilizzare la minusvalenza.

Per coloro che hanno realizzato negli anni precedenti minusvalenze o sono in possesso della certificazione delle minusvalenze realizzate con conti in regime amministrato estinti (cd. zainetto fiscale) e tali minusvalenze rischiano di scadere senza essere utilizzate, come è conveniente procedere?

Sicuramente non è ottimale fare scadere le minusvalenze senza utilizzarle, pertanto è opportuno verificare se si detengono posizioni aperte con plusvalenze teoriche. In caso affermativo è opportuno chiudere posizioni in plusvalenza latente. Nella prossima dichiarazione dei redditi risulterà una plusvalenza che verrà compensata con le minusvalenze precedenti, ovvero non si pagheranno imposte sulle plusvalenze e non si perderanno le minusvalenze.

Vediamo ora un esempio: 

Situazione al 31.12 

→ Certificazione di minusvalenze (derivante da un conto in regime amministrato estinto): -5.000 
→ Plusvalenze teoriche (non chiuse): +5.500 

Se le minusvalenze scadono nell'anno è conveniente chiudere €5.000 di plusvalenze
per non perdere le minusvalenze e per non pagare imposte sui profitti.

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti